Si desidera creare ma ci si sente frenati nell’esprimere la propria creatività, distolti da un pensiero che ci dissuade dal cominciare.
Il dialogo interiore si manifesta conme una sorta di sabotaggio, scatta la procrastinazione o anche quella forma di vittimismo che distrugge il nascere di un desiderio, non ne siamo capaci non né vale la pena.
Tutto muore sul nascere e il creare svanisce sopraffatto da altre priorità e da altre presunte urgenze.
Come nasce un opera
Creare un opera è la manifestazione di un intenzione ma pensare alla sua creazione e realizzarla richiede ulteriori passi, in primo luogo vincere la resistenza alla sua realizzazione.
Il primo passo consiste nel diventare consapevoli di questa forza che ci ostacola e che si manifesta tutte le volte che vogliamo intraprendere qualcosa di impegnativo sia a livello fisico che intellettuale.
Che cos’è la resistenza
E’ una forza invisibile che noi generiamo in maniera inconsapevole e che scatta tutte le volte che ci troviamo di fronte a un proposito per la quale la gratificazione momentanea deve lasciare il posto a una gratificazione posticipata nel tempo anche a lunga scadenza.
Come agisce la Resistenza alla creatività
La resistenza si manifesta e si rafforza tanto più è importante il compito che vogliamo realizzare e ci ostacola anche quando stiamo per raggiungere la conclusione lo scopo del nostro lavoro.
Agisce dentro di noi ma spesso scatta anche nelle persone che ci affiancano, quando manifestiamo la nostra intenzione è probabile che ci vogliano dissuadere piuttosto che incoraggiare.
I sintomi della resistenza
In primo luogo la procrastinazione un compito una decisione viene continuamente rimandato. Si scelgono scuse per non cominciare fino a che rimandare diventa una vera abitudine e quindi un comportamento consolidato.
Continuare a prediligere risultati immediati a scapito di gratificazioni rimandate richiede una reiterata assenza di assunzione della responsabilità, una reiterata decisione di non lavorare ai propri obiettivi stabilendo una lista di priorità.
Gestione dei dubbi e della paura
La resistenza preme sul nostro sentire, suscitando emozioni di paura e di dubbio, queste emozioni sono in realtà una leva da ascoltare, sono una sollecitazione a proseguire, indicano che esiste un vero interesse al raggiungimento dell’obiettivo.
Realizza come un professionista
Per assennare una vocazione e realizzare un intenzione anche se si è dei dilettanti o degli amatori di una attività creativa ci si deve comportare da professionisti.
Con i professionisti si sceglie di condividere l’impegno necessario al raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Il professionista è diventato consapevole che la resistenza agisce costantemente, ed ha imparato ad accettare che la resistenza faccia parte della sua esperienza creativa.
Le caratteristiche su cui concentrarsi sono la continuità, la regolarità, l’assenza di identificazione con il ruolo. Dichiararsi artista, scrittore, pittore è un etichetta vuota, conta invece l’azione l’essere centrati sul raggiungimento degli obiettivi stabiliti senza farsi influenzare dagli eventi esterni. Conta accettare le critiche considerare successi e insuccessi come eventi che accadono senza che ciò possa diminuire la fiducia nelle sue possibilità.
Per il creativo è importante la disponibilità a imparare il perfezionamento della propria tecnica la curiosità e la capacità di confrontarsi con gli altri.
L’amatore si sottrae a queste eventualità restando chiuso in se stesso senza esporsi e senza rischiare e quindi senza possibilità di realizzare la sua vocazione.
Tutti gli esseri umani hanno uno scopo delle inclinazioni che persona è chiamata a scoprire e definire per poter realizzare se stesso dare senso alla propria vita. Cercare il sè vuol dire mettersi in contatto con la parte piu’ profonda di noi. La resistenza che incontriamo e che ci ostacola è una manifestazione dell’EGO.
La manifestazione del sé ci permette di connetterci con noi stessi e con gli atri, e con la nostra arte che è comunque un dono che dobbiamo condividere esprimendoci.